domenica 30 marzo 2014

Honeymood from Thailandia





Sono nata di martedì quando il Buddha è reclinato, dicono che rappresenti il momento in cui ha trovato il Nirvana, quella pace completa che gli permetterà di non reincarnarsi più.
Sicuramente non ho trovato il nirvana ma un piccolo angolo di Paradiso, quello sì.

Tre settimane di viaggio di nozze tra la Thailandia e l'Australia. Sono passati talmente tanti giorni che il ricordo di Bangkok è lontano e sfocato: mi appaiono le immagini di strade piene di bancarelle, cosa per niente strana in Thailandia.

Tre settimane lunghe da raccontare, anche troppo per il lettore medio e quindi chiedo aiuto alla mia passione per gli elenchi e vi descrivo in 10 punti cosa è successo.

1. A Bangkok c'è un odore strano per le strade: un misto di spazzatura, cibo, smog e caldo, perché anche il caldo certe volte ha odore.
Ci sono bancarelle e mercati di ogni tipo, di giorno e di notte dove l'arte del contrattare la fa da padrone.

2. Abbiamo girato più templi qui che Chiese in Italia. Ogni giorno della settimana corrisponde a una posizione del buddah e a un colore (il mio è il rosa). Quando si entra nei templi si tolgono le scarpe e chi ci crede prega tre volte: una per buddah, una per la dottrina e una per la comunità. Si portano doni e offerte ai monaci per espiare le proprie colpe: si dona cibo, soldi, fiori di loto, incenso e candele.
E ogni ragazzo deve fare il monaco una volta nella vita.

3. I thailandesi mangiano poco e spesso, non distinguono la colazione con la cena e mangiano sempre le stesse cose. Ogni 100 metri c'è una bancarella con il cibo. Frutta e cocco senza fine, pollo e spiedini strani. Tanto pesce nelle località di mare. Ma se andate al mercato troverete il meglio: pesce e funghi secchi, misture strane, vermi, alveari con le larve (1kg circa 1 euro).
Solo alla fine sono riuscita a convincere la mia dolce metà a mangiare per strada ed è addirittura sopravvissuto!

4. Sia a Bangkok che a Patong (a Phuket) vanno di moda i go go bar con spettacoli di ragazze e travestiti, ma ancor meglio il ping pong show. Andate a vedere cos'è.

5. Se volete un massaggio, la Thailandia è il posto giusto. Poco rilassante, ma benefico, con quelle manine risistemerebbero anche un elefante. Non massaggiano, ma utilizzano la pressione delle dita, delle mani e dei gomiti. Da provare!

6. Abbiamo visto scimmie ed elefanti (che mi hanno accerchiata per ottenere una banana), ma anche farfalle e bellissimi fiori.

7. Quando non c'è puzza, c'è un buonissimo profumo di zenzero, the, lemon grass. In tutti i bagni, anche quelli più sperduti, lavarsi le mani è una goduria per il profumo che lascia il sapone.

8. Gli alberghi che ci hanno "ospitati" in queste tre settimane sono stati favolosi, stanze più grandi di un monolocale standard. Colazioni da re, colazioni in camera, acqua e biscotti gratis per coccolarci un po'. Macchine che ci hanno preso e portato nei vari aeroporti. Quelle cose da "una volta nella vita poi ritorno la solita barbona del volo ryanair con solo bagaglio a mano".

9. Abbiamo visto posti incantevoli abitati da gente cordiale, che vive tra l'antico e il moderno. I profumi e la puzza. Tra turisti e sporcizia. Tra ultra ricchi e povertà da terzo mondo, tra alberghi super lusso e fogne a cielo aperto. Nei villaggi con i maiali e la parabola. Tutte le volte che negli ultimi giorni ho salutato la ragazza che vendeva frutta, la immaginavo varcare la soglia di casa dopo una giornata di lavoro iniziata alle 6 del mattino e finita alle 11 di sera. Chissà i suoi pensieri quando si toglie il velo dalla testa.

10. Lascio l'ultimo punto per Sydney, la città più lontana dall'Italia ma che in un attimo mi è sembrata come fosse casa. Là si vive tra una spiaggia e l'altra, con il surf e le scarpe da ginnastica per andare a correre. Il Botany club è stato l'albergo migliore di tutti questi giorni passati in giro, con una famiglia fantastica che ci ha addottati.
Ovviamente odio i gabbiani, ma questa è un'altra storia.

21 giorni, 9 aerei, mille volti e mille luoghi che mi porterò dentro il più possibile. Ho cercato di stamparmi tutto nella mente, ma mi farò aiutare dalle foto.
Ora si torna a casa, con una nuova vita e nuove avventure da raccontare.

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