giovedì 28 novembre 2013

Facce da nubilato



Niente velo, niente piselli finti, niente spogliarelli, niente manette, niente foto su facebook. Insomma, avevo messo un po’ di paletti al mio addio al nubilato e le mie amiche hanno dovuto fare i salti mortali e sono riuscite a farmi passare un week end strepitoso: a Roma per vedere il test match di rugby di Italia-Argentina.

Si dice “sposa bagnata, sposa fortunata”, io non sono ancora sposa ma ho preso tanta di quell’acqua venerdì e sabato a Roma che mi basta fino al giorno del matrimonio. Assieme alle chiacchiere sul treno, a tavola e in camera, assieme alle grida goliardiche allo stadio e in discoteca, il rumore che rimarrà impresso nella mente e il ciac ciac degli stivali inzuppati di pioggia che hanno costretto la metà di noi a comprare altre scarpe, calze e leggins che quelli che avevamo addosso non facevano in tempo ad asciugarsi.

Abbiamo sovvertito le regole, perché in realtà avevo proposto io di andare a vedere la partita, e perché ci siamo fatte crescere i baffi in pieno stile movember #faccedarugby, birra-e-rutto-libero e terzo tempo tamarro sotto al palco di radio 105 a menare le mani per avere le magliette, mentre i nostri fidanzati si ornavano di pitoni e paiettes per andare a cantare (bè dai prima hanno fatto anche la guerra).

Qualcosa di femminile ce lo siamo concesse: una pennellata di azzurro e tricolore sulle unghie e il diritto a sentire qualche bruciorino di stomaco dopo un abbacchio senza fine. Ma abbiamo avuto conferma delle grandi leggi della vita e quindi:
  • valen mas dos tetas que dos carretas e ci credo che dopo aver parlato e visto la Vale-e-le-sue-10-amiche il mitico Andrea del Cabala ci abbia fatto entrare al volo
  • che dopo un certo punto della serata in poi le grezzone un po’ brille e casinare battono 10 a 1 le fighe di legno che ancora non si lasciano andare
  • che a un mese del matrimonio, a vedere la fauna maschile che popola i locali ti dici che “hai proprio scelto il numero 1”
  • che c’è sempre un’amica della sposa che va in meta…

E insomma quasi ci siamo, è il momento di ringraziare chi mi è stato vicino, in treno, in camera e nella vita, sistemare gli ultimi dettagli e il fatidico tableau e pensare che tra meno di un mese ci si sposa. Wow.

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