Niente velo, niente piselli finti, niente spogliarelli, niente manette, niente foto su facebook. Insomma, avevo messo un po’ di paletti al mio addio al nubilato e le mie amiche hanno dovuto fare i salti mortali e sono riuscite a farmi passare un week end strepitoso: a Roma per vedere il test match di rugby di Italia-Argentina.
Si dice “sposa bagnata, sposa fortunata”, io non sono ancora sposa ma ho preso tanta di quell’acqua venerdì e sabato a Roma che mi basta fino al giorno del matrimonio. Assieme alle chiacchiere sul treno, a tavola e in camera, assieme alle grida goliardiche allo stadio e in discoteca, il rumore che rimarrà impresso nella mente e il ciac ciac degli stivali inzuppati di pioggia che hanno costretto la metà di noi a comprare altre scarpe, calze e leggins che quelli che avevamo addosso non facevano in tempo ad asciugarsi.
Abbiamo sovvertito le regole, perché in realtà avevo proposto io di andare a vedere la partita, e perché ci siamo fatte crescere i baffi in pieno stile movember #faccedarugby, birra-e-rutto-libero e terzo tempo tamarro sotto al palco di radio 105 a menare le mani per avere le magliette, mentre i nostri fidanzati si ornavano di pitoni e paiettes per andare a cantare (bè dai prima hanno fatto anche la guerra).
Qualcosa di femminile ce lo siamo concesse: una pennellata di azzurro e tricolore sulle unghie e il diritto a sentire qualche bruciorino di stomaco dopo un abbacchio senza fine. Ma abbiamo avuto conferma delle grandi leggi della vita e quindi:
- valen mas dos tetas que dos carretas e ci credo che dopo aver parlato e visto la Vale-e-le-sue-10-amiche il mitico Andrea del Cabala ci abbia fatto entrare al volo
- che dopo un certo punto della serata in poi le grezzone un po’ brille e casinare battono 10 a 1 le fighe di legno che ancora non si lasciano andare
- che a un mese del matrimonio, a vedere la fauna maschile che popola i locali ti dici che “hai proprio scelto il numero 1”
- che c’è sempre un’amica della sposa che va in meta…
E insomma quasi ci siamo, è il momento di ringraziare chi mi è stato vicino, in treno, in camera e nella vita, sistemare gli ultimi dettagli e il fatidico tableau e pensare che tra meno di un mese ci si sposa. Wow.
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