lunedì 21 maggio 2012

A, come casa


Il Torino Fc - o meglio il Toro - è tornato nella casa che storicamente gli appartiene: la Seria A.
Ora vi chiederete cosa c’entro io, nato e cresciuto a Milano, col Toro. È quello che sto per raccontarvi.

“Che squadra tifi?”
“Il Torino”
“Come il Torino? Ma non sei di Milano?”

Quante volte ho dovuto sentire da bambino questa frase. Mi vergognavo e arrossivo perché ogni volta che rispondevo in quel modo si disegnava sul volto del mio interlocutore un’espressione non troppo lontana da quella che si potrebbe avere osservando un marziano.
Rimanevo, quindi, in silenzio, in attesa delle inevitabili prese per i fondelli provenienti indistintamente da coetanei e ultracentenari.
Eppure, se ne avessi avuto la capacità, avrei voluto spiegare le mie ragioni. Dire una volte per tutte che io non avevo colpa, ma era il Toro che aveva scelto me, senza lasciarmi altra alternativa.
Era accaduto tutto all’età di 4 anni, nel 1984. Non ricordo il mese esatto, ma probabilmente non doveva far troppo freddo, dato che mia madre era tornata a casa con in mano un regalo per me: una maglietta a maniche corte “rossa”. Non proprio di colore rosso Magenta – come ti insegnano a dire a scuola – un rosso diverso, scuro che non avevo mai visto e che quindi non si addiceva ai miei gusti. (anche oggi ho difficoltà ad accettare le novità). Ero piccolo ma ero già un abitudinario convinto, che volete farci.
Inutili furono i tentativi di mia madre di farmela indossare. Non ne volevo sapere. Se la mettesse lei quella roba. Di certo non l’avevo scelta io.
Accadde allora qualcosa di straordinario, che soltanto dopo molti anni capisci che ha cambiato la tua vita o che l’ha condizionata per sempre in una determinata direzione. Non saprei dire cosa fu esattamente, e quindi non saprei neanche dare un nome a quella forza misteriosa che spinse mio padre (convinto milanista) ad accovacciarsi di fianco a me e dirmi con semplicità e dolcezza: “Ascolta, Saverio, la maglia di questo colore appartiene a una squadra che in passato è stata fortissima e ha vinto tanti scudetti”. E me la fece infilare.
Un terremoto del nono grado della scala Richter, provocato dall’esplosione di un vulcano. Questo deve essere successo dentro la mia testa di bambino. Vissi quel momento come una vestizione, come una missione da compiere. Da quel momento dovevo tenere il Torino, era stato deciso così e io non potevo farci nulla.

IKE

Forse non tutti sanno che il gruppo ska Statuto ha dedicato una canzone al Grande Torino, eccola:
http://www.youtube.com/watch?v=RtyzQ80t0yg

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