mercoledì 13 giugno 2012

L'asso nella manica


Periodo di crisi, situazione lavorativa in stallo. Ti prende il panico dopo che l’azienda per cui lavori ti lascia a casa non rinnovandoti il contratto.
Cosa fai? Cerchi in Italia, vai in tutte le agenzie che conosci o che vedi su internet e zaino in spalla, pieno di curriculum in tutti i formati, bussi entri compili il modulo e senti questa frase: "Non appena il sistema rileverà una o più congruenze tra il suo profilo e ciò che stiamo cercando verrà ricontattato". Quindi tu esci, nella speranza che un computer sia benevolo nell’andare a pescare il tuo nominativo tra le migliaia che la sua memoria infinita contiene.
Ma i giorni passano ed il telefono squilla solo per chiederti se hai bisogno di un prestito dalla tua banca o dalla finanziaria con cui non hai mai avuto a che fare, ma che stranamente ha il tuo numero (forse fornito dal sistema che dovrebbe cercarmi il lavoro) gentilmente faccio presente che anche volendo un prestito non saprei come ripagarlo visto che CERCO UN LAVORO. Il panico aumenta e la noia di dover passare le giornate sul pc senza produrre niente di utile è sempre di più.
Prendi la bici nel pomeriggio e fai qualche chilometro di perlustrazione della zona nuova del tuo paese che avevi ignorato, il giorno seguente ti allarghi ed esci qualche ora prima e arrivi fino alle campagne circostanti di Assago, la settimana dopo ti senti Girardengo e arrivi quasi fino a Pavia sulla ciclabile che la collega ad Assago passando per paesini pazzeschi come Badile e la Certosa. Durante questi tragitti in solitudine a contatto con la natura e lo schifo che ti lasci dietro della città ti viene in mente di andare a cercare lavoro all’estero.
Prenoti il volo, chiami la tua migliore amica in Inghilterra e le chiedi ospitalità per una settimana, fai il tuo cv in inglese e lo mandi alle agenzie in loco che almeno ti rispondono. Nel giro di 4 giorni avevo un contratto a tempo indeterminato alla LEGO.
Ci ho rinunciato perché un’azienda italiana non appena rientrato mi ha fatto un’offerta. Ho deciso di restare. Non per paura, ma perché io sono nato qui e se qui ho una possibilità e ci sto bene perché andare via? Non voglio scappare, voglio cercare di migliorare il luogo in cui vivo perché le possibilità ci sono.
Io non ho perso la fiducia. Ho puntato su di me e sui miei affetti. Comunque vada vinco sempre.

PS

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