venerdì 3 agosto 2012

Carta straccia


Quanto siamo diventati cattivi? E' un po' di giorni che ci penso, soprattutto da quando abbiamo messo online Il tuo pubblico.

Non voglio sembrare né naif né buonista, ma se ci fate caso, non ci sprechiamo mai con la cattiveria.
Siamo delle bombe ad orologeria, appena troviamo una vittima, la sacrifichiamo in nome della nostra rivendicazione, frustrazione, insoddisfazione, apatia.
Da quando si parla di spending review, i dipendenti pubblici sono diventati il male del mondo, la feccia, la cloaca. Ma statali a parte, appena abbiamo l'occassione ecco che comincia lo spam di cattiveria.
Da ultimo, la morte di D'Ambrosio. In un bellissimo articolo, il direttore della stampa scrive "Nessuna pietà, nemmeno il più elementare rispetto dei morti, ma dileggio, ironia e complottismi".

Insomma questo uomo è morto e noi continuiamo imperterriti: un brutto gioco che non ha una fine, e non conosce rispetto. Siamo tornati a Mussolini in piazza, morto e dilaniato da calci e sputi. Non mi piaceva allora, tanto meno adesso.
Vogliamo ricordarci Schettino? Come se il male di tutto il mondo si fosse incarnato in lui. Un assassino, un pover uomo su cui incanalare la nostra rabbia. Capisco i genitori e i figli delle vittime, ma il resto d'Italia.
Un po' come se su quella nave ci fossimo tutti quanti e non ne fossimo usciti vivi.
Ma andiamo in escandescenza per molto meno, vogliamo parlare dei giochi olimpici, della Vezzali o della Pellegrini? E che dire di Magnini? Sarà anche un poveretto pieno di sé, ma veramente è necessario inondargli l'account twitter di cattiverie?
Siamo diventati tutti appassionati di nuoto?

E cosi come per Schettino e la Costa Crociere e Magnini e la nazionale di nuoto non andiamo pù in là del nostro naso. Insultiamo, senza neanche capire le ragioni di quello che succede. Siamo sicuri che sia colpa solo di uno? O che quest'ultimo sia il burattino di un gioco perverso che è più grande di lui?

Indubbio che i social network siano facili da usare per urlare la propria rabbia, ma è come se andassimo in giro per la strada ad insultare chiunque ci guardi un po' male, o faccia il cafone o butti una carta per terra. A mio avviso dovremmo trattenere la nostra cattiveria e incanalarla in qualcosa di migliore. Che ne so, essere i primi a non buttare la carta per terra o almeno a raccoglierla.

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