lunedì 25 febbraio 2013

Uguali e diversi



Pas calling
- Pronto?
- Ba! Dove sei?
- A casa
- Io sono all'Esselunga
- Dimmi
- No niente, volevo dirti che mi fa troppo ridere, hai presente quando gli stranieri dicono "I love focaccio", ma è tanto difficile dire focaccia?!
- ...

A parte due considerazioni che mi sono venute dopo questa chiamata e cioè:
1. Gli uomini quando ti chiamano vogliono sempre sapere dove sei, anche se gli hai dato in anticipo lo scheduling della tua giornata e quindi dovrebbero saperlo;
2. A giudicare dalla tipologia di chiamate ho piena consapevolezza di aver scelto un fidanzato che per molti aspetti assomiglia a mio papà.

Dicevo, a parte queste considerazioni, voglio prendere spunto da questo e dedicare questo post alla diversità nella coppia. Dalla diversità di approccio alle piccole cose concrete della vita, come ad esempio la mia anima organizzatrice che concepisce le telefonate solo come uno strumento per accordarsi su dettagli tecnici e non come un’occasione per farsi una risata (e questo mi spiazza ogni volta), fino alla diversità più profonda del percorso che ognuno sta facendo nella vita.


Concordo fortemente con Vittoria Maioli Sanese quando dice che «la coppia si struttura attraverso la diversità» perché quando parliamo di coppia ci riferiamo a «un uomo e una donna irriducibili nella loro unicità e nella loro diversità, nella loro autonomia individuale dal punto di vista psicologico».

Da un anno e mezzo e più, due irriducibili io hanno trovato una marea di argomenti su cui confrontarsi: la religione, il matrimonio e la convivenza, la sessualità, la politica, la TV in casa, la macchina si o macchina no, la suddivisione dei ruoli in una famiglia, la divisione e il riciclo dei rifiuti, le modalità di conservazione dei cibi, la domenica pomeriggio, i regali.

All’inizio il confronto è in realtà discussione accesa che porta implicito un grido: perché non mi sostieni in questa cosa che per me è così importante? Poi si impara a mantenere la propria individualità e la propria autonomia in una totale appartenenza reciproca e questo arricchisce, sempre. Sono fortunata e grata di avere un fidanzato così diverso da me perché mi permette di guardare le cose attraverso i suoi occhiali. Questo mi regala uno stupore genuino che non bisogna mai dare per scontato.

Difficile ricordarlo ogni giorno, ma è una bella sfida. E quando mi incazzerò perché non riesco a far capire che la 'carta' stagnola non va riciclata nella bidone bianco solo perché si chiama così, mi ricorderò della diversità nella coppia e dirò “I love Pasquali”.

4 commenti:

  1. sottoscrivo in pieno! bell'articolo, ogni tanto passiamo di qui e devo dire che ne vale sempre la pena! :-D
    Paolo

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  2. Ciao Paolo, grazie per il complimento. Quando vuoi passa, la terrazza è sempre aperta :-)

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  3. oooooooooooooh ma l'ho letto solo oggi! bellerrimo! I love Tartini!

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