mercoledì 15 febbraio 2012

Un post San Valentino



Caro Uccio,
è stato l'ultimo San Valentino da  fidanzati, mi fa un po’ impressione questo piccolo pezzo di infinito verso cui andiamo incontro, ma pensandoci bene mi fa molta più paura il pensiero che possa esserci un qualche pezzo di infinito dimenticato che non vivremo insieme.

Con te mi piacerebbe vivere tutto, sia il bello sia il brutto. E quello che non posso vivere con te, vorrei almeno avere la certezza di poterlo condividere con te. Ogni mattina mi sveglio e cerco il tuo piede per svegliarti, ti dico che è tardi, poi tu ti alzi e vai a preparare il caffè. E a quel punto l’ora non  importa più, perché prima di tutto veniamo noi, la colazione e due chiacchere prima di iniziare la giornata.

Poi per una decina d’ore siamo catapultati nei nostri mestieri, pranziamo con gli amici, ridiamo, ci immaginiamo mondi che cambiano, che vogliono cambiare noi, mentre noi non vogliamo cambiare mai. Ci arrabbiamo per quello che vediamo, per il poco potere che abbiamo e per quello che non sopportiamo.

Caro Uccio, la mia giornata è terminata e credo anche la tua, sto dirigendomi verso la metro. Anche oggi mi porto  dietro una cosa bella:  l’amicizia che ti colora la giornata, ti regala un pranzo non programmato e ti ricorda che la vita è bella e deve essere celebrata e festeggiata sempre.  Mi seggo, mentre scrivo questo post sorrido e immagino già te che apri la porta facendo finta che sia Perla a farlo, poi ceneremo, tu ti addormenterai sul divano e io ti sveglierò, dicendoti che è tardi e che dobbiamo andare a letto. Ma a quel punto l'ora non avrà più importanza, saremo io e te, la tv e Perla che dorme accucciata sulla tua testa.


Alice S.

Nessun commento:

Posta un commento