mercoledì 7 marzo 2012

Ora lo so


Cinque mesi fa non l'avrei detto. Se penso ai primi giorni a Bruxelles, allo sconforto di non sapere chi ero e dove andavo, mi viene un pochino da sorridere. Sembravo me stessa il primo giorno di scuola, la stessa che a 20 anni ha lasciato Salemi per andare a studiare a Roma.
I sentimenti erano uguali. Paura, prima di tutto. Di non farcela, di non essere all'altezza, di non poter stare da sola. Chi se lo scorda il primo giorno in Commissione, con quel mio sorriso di plastica e un mare di voci che mi saltellavano in testa.
Quel giorno con me c'eri tu. Ci sei sempre stato. Mi hai accompagnata come un padre il primo giorno di scuola, mi hai seguita e protetta dalle mie paure. Anche tu ne avevi, tante. Paura di restare da solo, paura di volare perché, si sa, se potevi venire a Bruxelles in treno l'avresti fatto volentieri.
Ora che tutto e' finito, mi rimangono tante cose nel cuore. Quelle meno belle sono diventate tenere e quelle belle sono diventate straordinarie. Straordinario era quando mi raggiungevi in ufficio in pausa pranzo, ti facevo conoscere i miei colleghi e tu sembravi un bimbo raggiante in mezzo a questi posti così internazionali che noi, figli del Sud, non conoscevamo. La luce che avevi negli occhi non la dimenticherò mai, quando bevevamo il caffè in Place Luxembourg, baciati dal sole che si specchiava sulle vetrate del Parlamento.
Questa avventura mi ha lasciato un mucchio di esperienze, di facce, di posti nuovi, di mani e sorrisi. Ma prima di ogni cosa mi ha dato te, la tua tenacia nel seguirmi ancora una volta. Mi sono emozionata a scoprire le cose attraverso la tua emozione e ho imparato a scoprirmi diversa grazie alla tua saggezza.
Bruxelles e' stata nostra per po', amore mio. Insieme a ubriacarci di birre trappiste, noi due, mano nella mano, a scoprire gli angoli dove tutto si trasforma e la città diventa più vera. L'art nuveaux, il the' alla menta al caffe belga, le cenette a Saint Gery. Niente senza di te avrebbe avuto lo stesso sapore. Io e te ce la siamo goduta e io ti dico grazie per averci creduto, per avermi convinto e per non avermi mai lasciato sola.
EL

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