lunedì 20 agosto 2012

Rubrica di viaggio



Le vacanze in due non sono vere vacanze di coppia.
Siamo partiti di domenica per un viaggio nel nord della Spagna. Ad accompagnarmi, assieme al mio moroso, un quadernetto fatto da me con gli appunti sugli orari, le tappe e le tratte da seguire –sparito dopo due giorni per mano di Pas, le avventure di Pin lungo i sentieri dove fanno il nido i ragni e i diari di viaggio di Ernesto Guevara. In un modo più profano, anche “io” non sono (più) io, per lo meno non si tratta dello stesso io interiore, perché torno più arricchita e felice.

Le vacanze in due non sono vere vacanze di coppia.
Perché lungo il cammino abbiamo conosciuto la generosità di Carlos, guardia civil di Santander, che ci ha ospitato nelle sue camere in affitto e nella sua caserma, dove il bar è aperto ai vecchi e giovani della città che vogliono mangiare qualcosa a poco in questi tempi di crisi.
Abbiamo gustato i racconti di Carmen, bella e viaggiatrice, e suo marito Luciano, loquace e gentiluomo, che a Zarautz ci hanno consigliato il miglior lenguado della storia e offerto i primi pimentos de parón che hanno accompagnato le nostre scorpacciate in terra basca.
Condiviso le disavventure del proprietario della pensión Gaztelu Begi, con la caviglia gonfia quasi quanto la pancia della sua bella e scontrosa moglie embarazada.

Le vacanze in due, nel nord della Spagna, non sono vere vacanze di coppia.
Con gli occhi aperti e lo spirito attento puoi incontrare a ogni angolo della strada, ristorante, autobus, qualcuno, a volte un angelo custode che ti salva nel momento di incertezza in cui ti rendi conto che le indicazioni che avevi cercato su google maps non combaciano per niente con le linee del bus che ti ritrovi davanti, qualcuno che ti vuole descrivere e portare nelle bellezze dei posti dove è nato e cresciuto: una matrona che ti assicura un tavolo al suo ristorante, un tassista che lavora 13 ore ogni notte, qualche mendicante –quanti ne abbiamo visti a Saragozza, un giornalista chiacchierone che ti indica il sentiero fino alla spiaggia, il conducente del bus che ti regala un sorriso.

Grazie a tutti quelli che ci sono stati vicino per un momento più o meno lungo, e grazie, con tutta me stessa, a lui che mi è stato vicino sempre.

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