martedì 23 ottobre 2012

La zona grigia


Qualche tempo fa sono stata ad un incontro su donne e pubblicità. Facevano vedere come le donne, sempre loro, vengano rappresentate dai diversi spot: isteriche, mestruate, puzzolenti, con l'aria nella pancia. E se non è tutto questo, puliscono, combattono polvere e sporco. Per renderele anche un po' più in carriera, non solo puliscono, ma fanno colloqui professionali per scegliere il piumino anti polvere migliore.
Ecco cos'è la zona grigia, tutte quelle volte che passa la solita immagine di una donna a casa che non ha una propria vita, ma che passa il suo tempo con bambini e piatti sporchi.

Ma quando modernizziamo questa immagine?

Per restare in tema, sono stata al cinema a vedere "Cosa aspettarsi, quando si aspetta": la storia di cinque donne incinta (o quasi). Cinque casi disperati in cui si mettono in scena isterismi, egoismo e attacchi di panico.
C'è la donna mantra che cammina su tacchi 14 all'ottavo mese, quella che non riesce a muovere un passo e che continua a farsi la pipì addosso, la mamma super sportiva che non si ferma mai, concentrata solo alla carriera televisiva.
Poi c'è la ragazza che rimane incinta per caso, ma ha un aborto spontaneo, quasi fosse una punizione divina per quello che ha fatto. E che piange a dirotto per aver perso un bambino che non voleva neppure.
E infine c'è l'artista-fotografa che va fino in etiopia ad adottare un bambino, dopo quattro domande da parte dell'assistente sociale. Gli danno il bambino tra sorrisi e grande festa, facendogli promettere che non gli faranno mai dimenticare le sue origini africane.

E poi ci sono gli uomini. Soggiogati dalle mogli che decidono ogni passo della loro vita e di quella dei figli. Si ritrovano al parco ogni sabato per prendere una boccata d'aria e sentirsi liberi.
Dicono di amare i propri figli ed l'essere padri, ma lo scopo è stare tra uomini e idolatrare l'ultimo rimasto single che colleziona le foto di ragazze superfighe.


Continuo a chiedermi quando tutto questo finirà. Quando smetteremo di regalare alle nostre bambine e nipoti la lavatrice e la cucina o la piccola scopa elettrica.
Io stessa delle volte, tento di rifuggire dall'immagine di donna convenzionale, quando mi ritrovo a pulire casa e penso "però il mio uomo mi aiuta". Se penso così sono già nel baratro, ho già creato un'immagine di me con l'aspirapolvere e crisi isteriche.

Forse dovremmo iniziare da noi stesse e smetterla di uscire dal mercato prima di uscirne veramente. Smettere di chiedere scusa, di sentirci in colpa per essere ambiziose quanto un uomo e per sentirci realizzate. E non andare mai più a vedere questi film. Per la pubblicità, meglio leggere un libro (forse).

6 commenti:

  1. che severità...suvvia abbiamo avuto rapunzel e brave, abbiam avuto la marcuzzi con la pancia gonfia sì ma libera di avere 2 bimbi, 2 compagni e 2 gambe da paura...e io, che sono da chiunque percepita come la migliore delle party girl e un'impegnata donna in carriera, soffro nel non riuscirmi a guadagnare alcuna credibilità come donna di casa ;( a volte io vorrei fingermi più viziata, più isterica, più colpevole

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  2. Ma perchè dovresti essere una brava donna di casa? Questa è la vera domanda... ;)

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  3. Gaudance, quando ti vengono queste paturnie ripetiti 'Più polvere sui mobili, meno polvere nel cervello'.
    Ele gegno! :) Il prossimo post lo vogliamo sul maschio che al parco fa il succubo e si lamenta della sua passività nelle decisioni (che in realtà non gli interessa prendere). La solita fregatura :P

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  4. io sono per la parità e per la diversità: su alcune cose sono più brava io del mio moroso, su altre è più bravo lui di me, quindi ci si divide i ruoli. se io sono più brava a gestire i soldi in vacanza, lo faccio io punto -e nessuno ha niente da ridire. se io sono più brava a tenere una casa, lo faccio io -però poi suona poco paritario..no? ;-)

    @gaudance: ti capisco benissimo sulla questione zero credibilità da donna di casa! per me il cruccio è "voglio cercare di offrire un'ottima ospitalità" ecco tutto :-)

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  5. @barbaré: è poco paritario se mi fanno crescere con l'idea che solo la donna è brava a pulire casa. È poco paritario se la società mi pressa perché non sono una brava donna di casa. Poi se tu sei più brava a pulire, tanto meglio per lui. Ma se un giorno non pulisci?

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  6. ok, la società non deve pressare.
    però nemmeno io devo escludere a priori il fatto di tenere la casa perché "fa poco paritario".
    se un giorno non pulisco, pazienza, vorrà dire che si recupererà (assieme :-) il giorno dopo.

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