giovedì 17 gennaio 2013

Orchidea d'acciaio

Never trust a flower - Di Corscri Daje Tutti! (Cristiano Corsini)

Sorriso gentile, donna garbata, leader politica, moglie e madre, sempre, anche se lontana. Ieri sera ho visto il film dedicato a Aung San Suu Kyi e mi sono commossa più volte.
Per due ore ho invidiato la sua grazia, la sua compostezza, il saper piangere quanto basta, la durezza, la voglia di cambiare, i gesti semplici e la fede nella suo sogno.


L'orchidea d'acciaio, ecco come viene definita in una scena del film: lei non è una donna con le palle.
Il suo sogno è quello di suo padre, liberare un popolo da anni sottomesso, costretta a vivere nella prigione di casa sua, agli arresti domiciliari, ma non per questo la sua presenza sia è stata meno potente.
Una donna costretta a scegliere tra il suo Paese e la sua famiglia, ma non così per dire. Lei il suo Paese ce l'aveva in mano per davvero. E non poteva abbandonarlo.
Quando si dice avere una missione nel mondo. E lei ce l'ha.


Bella la figura di suo marito, uno che ha cantato sempre da dietro le quinte, morto da solo, ma che ha condiviso passo dopo passo ogni scelta di lei, senza rimostranze, senza egoismi. Lei suona il piano, dentro la sua prigione casalinga e, mentre i soldati guardando allarmati chiedono cosa sia quel rumore, il marito li tranquilizza dicendo "è solo musica", ma sembra che dica è solo amore.

Un uomo che che ha lottato per farle ottenere un premio nobel per la pace, un uomo che ha vissuto tre anni senza vederla, toccarla, baciarla, imparando ad accudire i figli, a fare le pulizie di casa e a lottare contro la lontananza in un tempo non tanto lontano ma dove esistevano solo telefoni, carta da lettere, la radio e ogni tanto la televisione.
Per una volta finlamente si può dire che dientro una grande donna c'è sempre un grande uomo, e lei lo ha avuto per davvero. Io lo auguro a tutte le grandi donne che conosco.

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