mercoledì 15 maggio 2013

#ortosulterrazzo


Non ci credeva proprio nessuno. Il mio pollice nero era noto a tutti.
Ho fatto morire annegate piante grasse, disintegrato vasetti di basilico e salvia nel giro di una settimana, ho bruciato margherite al sole (inesistente) di Bruxelles…

Così, quando ho annunciato che avrei coltivato un orto sul terrazzo, tutti mi hanno guardata con un misto di scherno e pietà. L’unica dimostrazione di fiducia è arrivata da Pas, che mi ha regalato semi e attrezzatura, e da suo papà, che mi ha prestato la sua Bibbia “L’orto senza segreti”, prezioso cimelio che lo aiuta nel far fruttare il suo piccolo appezzamento che porta sempre tanta buona verdura e dei fichi fenomenali.

Sapevo che ce l’avrei fatta. La Stella di Natale era ancora viva e vegeta dopo oltre 5 mesi; il rosmarino era sopravvissuto al primo mese di convivenza e stavo seguendo tutti i consigli di Egidio: seminare a fine marzo, lasciare almeno 15 cm di distanza tra una pianta di zucchine e l’altra, coprire la terra con un sacchetto di plastica finché fa freddo, quando arriva il caldo trapiantare le piantine di fragole e coprire la terra con un telo di plastica per non far sporcare i frutti e per ridurre un po’ il numero di moscerini.
Devo ancora superare l’imbarazzo di parlare liberamente alle mie piante, come fa Pimpi, che se solo vedeste la meraviglia di orchidee che sono a casa sua e l’amore con cui le cura lo ingaggereste subito come giardiniere, o come ingegnere aerospaziale che poi è il suo vero mestiere.

Ho impiegato tutto il mio impegno e il mio amore e poi il primo giorno di primavera ho visto spuntare due filini verdi: gli spinaci novelli! E due settimane dopo sono spuntate anche le zucchine e oggi le prime fragole stanno prendendo colore.

Provare per credere: adesso, siete tutti invitati a Terrazza Tartini ad assaggiare le monoporzioni di frutta e verdura del mio orto sul terrazzo.

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