martedì 1 maggio 2012

Il pane quotidiano



Alberto Sordi su una carretta scoperchiata li derideva con il gesto dell'ombrello e una sonante pernacchia; lui che era un instancabile professionista.
Oggi è la festa di tutti quelli che si alzano la mattina o la notte (molti) per andare a fare il proprio dovere per almeno otto ore; chi davanti ad un tavolo, chi ad un computer e chi invece sulla strada. 

Quest'anno però è giusto dedicare questa ricorrenza soprattutto a chi il lavoro l'ha perso e si sente un difetto sociale come dice Il Cile nella sua canzone.
A voi (noi) auguro di rimanere sereni e di avere sempre la lucidità di ricordare che non è la fine di tutto e c'è comunque una soluzione che non implichi un gesto estremo.
Ed è proprio a loro che rivolgo l'ultimo pensiero per questo giorno; a loro dico che sono stati sfortunati perche hanno lasciato vincere il demone dentro di sè.
Alle famiglie degli uomini e delle donne che si sono ammazzati perche non vedevano un'altra via d'uscita rivolgo il mio augurio di essere più forti degli eventi.
Non può piovere per sempre e se così fosse apriremo l'ombrello. 

Buon primo maggio.

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