martedì 2 ottobre 2012

Come si vede fra cinque anni?


Non esiste domanda più stupida di questa.
Fra 2 settimane compirò 30 anni, e la mia vita si dipana quotidianamente nell'incertezza più totale.
Bugia. Non è esattamente così: perché le certezze grandi ci sono, qualche percorso è tracciato, la strada si intravede sotto i piedi.

Ma ho festeggiato il mio primo quarto di secolo a Bruxelles, nel 2007. E un anno prima il professore fighissimo di spagnolo durante una lezione sul tempo futuro, ci domandò "chicos, come vi vedete tra cinque anni?". Io avevo risposto per prima perché già avevo pianificato e immaginato tutto da lì a cinque anni. Meno male non ci avevo scommesso su dei soldi, mi sarei ritrovata in mutande.
E la stessa domanda l'aveva fatta tempo prima un intervistatore a mia sorella durante un colloquio per lavorare in banca. Aveva risposto con qualche frase generica di circostanza.Ora lavora nel suo negozio di estetica ed è incita.

Mai avrei immaginato il dopo, avendo visto il prima. E in poco meno di un anno i piani sono stati stravolti e la vita cambiata; a volte nel giro di poche ore, anzi sono proprio brevi gli istanti in cui il cammino della tua esistenza vira e ti porta in avventure che mai ti eri sognata. Perché la realtà è tanto più fantasiosa del mio cervello pianificatore. E anche se le resistenze sono tante, deve essere più forte la voglia di fidarsi e lasciarsi stupire.

- Come si vede fra cinque anni?
- Felice.
- Complimenti, il posto è suo.

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