martedì 11 dicembre 2012
Roma, Roma, Romaaaa
I romani li riconosci dalla faccia. Non hanno bisogno di parlare, li guardi e lo sai che diranno una qualsiasi parola con un accento spudorato.
Sembrano tutti dei comici, come quelli che vedi in tv: dal cameriere, al proprietario del ristorante, allo spazzino che finisce il turno di lavoro in aeroporto. Tutti hanno una battuta pronta.
Camminiamo nella città delle Chiese e dei preti, addobbata a festa.
Prima tappa il gelato da Giolitti. Non mi ricordo quando l'ho mangiato la prima volta, ma quando passi da Roma è un obbligo, anche d'inverno. L'unico posto in cui mangio il gelato con la panna. Da provare.
A Roma si cammina sempre: fa freddo, piove, c'è il sole; ogni posto sembra vicino, anche se e irrimediabilmente lontano: in tre giorni abbiamo preso una metro e un autobus. Abbiamo passeggiato in lungo e in largo fino ad arrivare morti in albergo in tempo per vedere la finale di xfactor.
Ti si mozza il fiato ogni volta che alzi la testa da terra e vedi uno squarcio di cielo, un palazzo, i resti romani o un quadro del Caravaggio (andate a vedere la conversione di Matteo nella Chiesa San Luigi dei francesi). Oppure quando da San Giovanni in Laterano scendi fino al Colosseo e dallo scorcio tra due palazzi si innalza timidamente la grande arena.
Il paesaggio più bello si gusta dall'Aventino. E se vi capita, cercate la porta di metallo in Piazza Cavalieri di Malta per guardare il cupolone dalla serratura.
Le trattorie sono state la tappa fondamentale della giornata: sono partita già con una lista di ristoranti presi da internet e qualche consiglio di amiche. Qui abbiamo trovato le persone più strane e i proprietari più chiacchieroni. La migliore la Sora Paola, appena ha capito che Melo, che viaggiava con me, è siciliano, gli ha detto "Mi fate schifo, voi e trombetta. Froci e comunisti". Siamo morti da ridere!
Tutte le volte che torno, rimango sopraffatta dalla bellezza di questa città e dai suoi colori all'ora del tramonto quando la luce si riflette sui pini marittimi e sui monumenti che iniziano ad essere illuminati.
Non so quante volte sono stata a Roma, ma non mi stanco mai perché ogni volta che passo da qui, mi tornano in mente ricordi e immagini che si sommano a quelle nuove. E piano piano si ricompongono pezzi di strade e di storie.
Ecco un paio di consigli per mangiare:
- Gallo Brillo: zona prati. Semplice e genuino, prezzi onesti. Il proprietario simpatico e gentile. Abbiamo conosciuto Fabio, romano e tipografo; un chiacchierone.
- Trattoria da Marcello: zona San Lorenzo. Sempre pieno, menù casereccio e prezzi onesti.
- dal Pallaro: campo dei fiori. Credo sia un'istituzione. Menù fisso.
- Ba Ghetto nel ghetto ebraico. Fanno cucina kosher. Buono e raffinato, con un tocco di romanità.
Per dormire Hotel Romae, pulito tranquillo, vicino a Termini. Talmente bello che sembra di stare a casa, in più sono eco friendly.
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