giovedì 28 marzo 2013

Tortilla


"Come siamo fortunate", Barbara presa da un attimo di gioia davanti a una tortilla, tonda e perfetta, cucinata da un amico e condivisa alla cena di compleanno di un sabato sera.
Non mangia dolci  ma si scofana di salato, quello sì.


Basterebbe questo per descriverla, non serve molto altro. Lei è l'entusiasmo fatto a persona. Alle volte è anche esagerata, ma non diteglielo altrimenti si demoralizza, io la guardo con un sorriso e lascio correre.

Si riempie di gioia se entra in casa degli altri e vede che ci sono piante e fiori ed è talmente rapita che appena ha un minuto, va dal fiorista.
Si entusiasma se le racconto che ho avuto una nuova idea sul futuro: aprire un ostello, organizzare eventi, scrivere un libro. Un tempo amava fare le feste a tema e organizzare vacanze improbabili con magliette stampate ad hoc. Ora un po' meno.
Ha sempre mille idee in testa, non sta mai ferma e tutte le volte che mi dice "ti devo fare una proposta" mi vengono i brividi.
Spesso si tratta di cose irrealizzabili e ogni volta mi tocca riportarla con i piedi per terra.
Il suo entusiasmo ogni tanto si spegne e tutto diventa opaco e distante, un'aurea negativa gira intorno alla testa, meglio starle lontano quando gira male. Niente ha più senso e ne risente anche Terrazza Tartini.

La invidio quando parla del suo matrimonio e dice cose che non capisco con gli occhi illuminati.

Crede a tutto a quello che le dicono, e ci casca sempre se la prendi in giro.

Barbara mi trascina nelle cose più impensabili, siamo tanto diverse quanto simili. Ci piace viaggiare e nei nostri sogni c'è ancora un carroponte vicino a via Imbonati, un giorno sarà nostro e ci faremo una mostra di fotografie.

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