martedì 30 aprile 2013

Due cuori e un accampamento Ikea


Avrei dovuto capirlo fin dall’inizio. Cioè da quando el tio sudamericano che mi aveva appena consegnato i  mobili portandoli in spalla come se fossero bastoncini di cartone, scendendo dalle scale si è voltato per dirmi: “Avete scelto il letto più difficile da montare, se avete problemi chiamate il mio numero e per 60 euro ve lo monto”.
Col cazzo bello, figurati se non riusciamo a montare un letto Ikea, ci sono pure le istruzioni e tutto. Con un po’ di calma e di manualità riusciamo a fare tutto. Ho preso anche il servizio di trasporto e consegna per evitare i drammi già vissuti, al montaggio ci pensiamo noi!

Purtroppo aveva ragione el tio.
Abbiamo spostato il mega-materasso, che adesso è appoggiato sopra lo specchio all’ingresso, chiuso la struttura e appoggiata contro il muro, anche quella all’ingresso (meno male da piccola ero fortissima a Tetris), aperto gli imballaggi, tirato fuori tutto, diviso e contato le viti, letto per bene le istruzioni…e ci siamo fermati al punto zero, anzi zero più uno va là, che lo sforzo iniziale l’abbiamo fatto.  Meno male esistono i papà, che hanno una manualità innata e che sono stati muratori, idraulici e imbianchini e che riescono ad aiutarci sempre.

Bilancio della serata: un comodino-mensola perito durante i vari spostamenti; ammaccature qua e là e una serata di emozioni da bambini, perché l’accampamento di scatole, mobili e cuscini ci è sembrato la vigilia di un grande trasloco, quando i grandi si stressano per le mille cose da fare e sistemare e i piccoli invece si divertono perché giocano a fare le capanne e sono curiosi per le novità.


Il mio fidanzato non sa montare i mobili dell’Ikea, ma sa emozionarsi come un bambino, ed è questo quello che conta –finché ci sarà qualcuno che monterà i mobili per noi.

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