mercoledì 4 aprile 2012

Domande e risposte, forse


In giro per Bruxelles ci sono molte ragazze che portano il velo, spesso in tinta con la giacca o il maglione che indossano. Le guardo per la cura che hanno nella scelta dei colori (a differenza delle altre cfr. post precedente) Ieri sera ne ho incrociata un'altra e mi è venuto in mente un post lasciato nel cassetto che oggi ripropongo.

"Teatro out off. Spettacolo "mia figlia vuole portare il velo". Mamma e figlia algerine, nella Marsiglia di oggi. Tutto bene, finché la più piccola decide di portare il velo. Iniziano una serie di dialoghi in cui si spiega perché è giusto o non giusto. Ti frullano per la testa una serie di domande che alla fine non hanno una risposta. Chi è veramente figlia dei nostri tempi?
Porti il velo o non lo porti. Occidente e oriente. Chi è veramente schiavo, e chi libero? Il velo è solo il confine entro cui una donna deve stare o è la protezione dell'anima per non diventare un oggetto alla stregua di ogni cosa?
È religione, devozione o solo una regola umana e per giunta maschile per rimarcare la propria egemonia e supremazia. Oppure è il simbolo di una fede profonda e rispettosa di chi non vuole mostrarsi per quello che è, ma per chi è"

Domande che ritornano quando le incrocio con lo sguardo; chissà cosa pensano loro di me, chissà se si fanno le stesse domande. Uscendo dal teatro mi sono rimaste in testa queste parole, che vi lascio come buon augurio o come soluzione: "Vivi come vuoi, io ti rispetterò!"
 

Teatro out off arrivi con i tram 12 e il 14. I tipi della biglietteria sono fuori come dei balconi, ma ti aspettano sei hai cinque minuti di ritardo.

pitcure by Ranoush.

1 commento:

  1. Molto spesso si sente parlare del "velo" come elemento distintivo delle donne islamiche. In realtà, bisognerebbe parlare di "veli", al plurale. Esistono infatti diversi tipi di velo a seconda delle aree geografiche dell'Islam. Ci sono veli con significato religioso, politico e veli che traggono il loro senso dalla cultura del paese in cui vengono indossati. Inoltre, il coprirsi il capo è, per una donna, un atto identitario profondo messo in pratica per lungo tempo come scelta attiva e non come imposizione.

    RispondiElimina